I partner internazionali si sono ritrovati e hanno illustrato i risultati raggiunti, tutti ottimi, in quanto ispirati alla tutela di quel patrimonio, correttamente definito “minore”, che per tale definizione si va spesso dimenticando, quindi perdendo. Tale aspirazione è la stessa che guida le attività del MuDIS.
Per questa ragione abbiamo aderito e partecipato al Progetto RACINE sulla Tomba dei Giganti, grazie al quale quest’ultima, con una azione pilota e di “sviluppo partecipato per la fruibilità del patrimonio culturale”, è stata ripulita e resa provvisoriamente visitabile, in attesa che il progetto venga ultimato e affidato alla cura del Museo Civico e Archeologico di Santadi, che ha goduto anch’esso, grazie alla stessa azione RACINE, di importanti interventi di riqualificazione. Il Museo Archeologico di Santadi è senz’altro il soggetto più adatto alla cura della Tomba dei Giganti, e ci auguriamo che tra le sue odierne attività, possa integrare anche quest’ultima. Naturalmente esistono problemi economici e pratici da risolvere che speriamo possano essere superati nello spirito di una convinta e corretta scelta di valorizzazione. RACINE ha lavorato in questo senso ed ha consentito di rendere nuovamente visibile un luogo dove la vita e la morte si intrecciano e si compensano, dove la sacralità della natura è così forte da aver fatto decidere, alla popolazione dell’antico insediamento nuragico, di costruire proprio in quel luogo una Tomba dei Giganti. Ma c’è un secondo aspetto che RACINE ha ottenuto a vantaggio di tutta la comunità: la visibilità. Santadi è entrato a far parte di una rete culturale europea di comuni che, con provato successo, mettono in pratica un metodo, imperniato sulla tutela del patrimonio culturale, materiale e immateriale, per trarne vantaggi al fine del proprio sviluppo sociale ed economico.
Nelle due giornate di incontri, RACINE
ha inoltre presentato e donato alla comunità la mostra fotografica di
Nicola Pinna, artista di talento dall’inconfondibile “occhio”,
interamente dedicata alla Tomba dei Giganti.
L’apporto del MuDIS al Progetto è stato quello di adottare il metodo RACINE come preciso riferimento per le proprie azioni future, sperando di poter dare, in tal modo, continuità al processo virtuoso di valorizzazione messo in atto alla Tomba dei Giganti di Barrancumannu. E’ un contributo per maggiormente diffondere le logiche e le pratiche RACINE a tutti coloro che arriveranno a Santadi perché attratti dal Museo Diffuso dell’Insediamento Sparso ed un importante tassello in più, questa volta finanziato da un progetto INTERREG (MARITTIMO-IT FR-MARITIME), che si aggiunge ai cinque recuperi già realizzati autonomamente dal MuDIS sul territorio.
Come presentato al webinar RACINE del
primo Luglio scorso, il MuDIS ha aggiornato la propria mappa degli
insediamenti sparsi, evidenziando la Tomba dei Giganti di Barrancumannu
quale primo progetto pubblico e pilota, perfettamente allineato a quella
valorizzazione del patrimonio culturale del territorio che è la ragione
stessa dell’esistenza del MuDIS.
Home Chi siamo Attività Dicono di noi Link
postmaster@museodiffuso.org
Copyright © 2023 www.sulcis.eu